Ristorante e Enoteca
GUANELLA
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Recensione di Passione Forchetta

Enoteca Guanella
Pubblicato da Blogtavellingfork in Su di noi · 3 Aprile 2019
Ormai lo sapete, amo scovare nuovi ristoranti. Se poi questi ristoranti li vedo in Tv e mi incuriosiscono, prima o poi – prezzi permettendo, ovviamente – cerco di farci un salto. E se uno di questi si trova a Bormio, dove durante l’anno vado molto spesso, allora non ho proprio scuse! Ecco quindi che qualche settimana fa ho colto la palla al balzo e sono andata a provare Enoteca Guanella, ristorante bormino che ha attirato la mia attenzione grazie alla partecipazione al programma “4 Ristoranti” condotto dallo chef Alessandro Borghese.

Curiosi di sapere com’è andata? Di seguito trovate la mia piccola recensione.

Location

Situato in Via Roma, nel centro storico di Bormio, il ristorante dell’Enoteca Guanella non rispecchia esattamente l’idea del tipico ristorante di montagna: pareti candide decorate con quadri moderni e colorati, tavoli eleganti e sedie con linee eleganti. Insomma, un ambiente elegante, ma che riesce in qualche modo a rimanere caldo e accogliente.

Il locale conta cinquanta coperti, distribuiti in due sale: in quella principale gli ospiti hanno la possibilità di trascorrere una serata immersi in un ambiente ricercato ed elegante, mentre la saletta più piccola costituisce la zona di transizione con lo storico negozio – l’Enoteca, appunto – con pareti in pietra e pochi tavoli che garantiscono un’atmosfera intima e raccolta.

Menù

Diversamente da quanto si potrebbe pensare, il menù non è impostato secondo la tradizione bormina: quindi, se pensate di passare una serata gustando sciatt e pizzoccheri, avete scelto il ristorante sbagliato. Ma fidatevi, la scelta proposta non vi deluderà, anzi ne rimarrete davvero molto soddisfatti: il menù, deciso dallo chef piemontese, risente dell’influenza d’origine e potrebbe variare ogni giorno, tenendo in considerazione la disponibilità di prodotti freschi e, ovviamente, della loro stagionalità.

ef2c238b-d97b-4ba0-b49f-c094b2678a1fPer quanto riguarda invece i vini, è stata fatta una scelta particolare, che non mi era ancora capitato di “provare” e che sicuramente credo possa essere un valore aggiunto rispetto alla ristorazione tradizionale: non è stata strutturata una lista vini cartacea. La domanda sorge quindi spontanea: ma quindi, come si fa? Semplice: al momento di scegliere il vino, si viene accompagnati nella zona dell’enoteca dove si può scegliere il vino più adatto alle pietanze scelte, se necessario con l’aiuto del sommelier. Per quanto riguarda i prezzi delle bottiglie, viene applicato il diritto di tappo, ossia una maggiorazione di servizio, pari al 10 per cento; scelta che risulta vantaggiosa per il cliente che sceglie vini di qualità, comportando un risparmio in misura direttamente proporzionale al costo della bottiglia stessa. Noi abbiamo optato per uno Sfursat di Valtellina DOCG “Fruttaio Ca’ Rizzeri” della cantina Rainoldi, dal gusto pieno e deciso.

#Curiosità: se la bottiglia non viene interamente consumata – cosa di cui dubito, vista la bontà e la qualità dei vini proposti – a fine pasto viene fornito tappo e sacchetto per l’asporto di quanto rimasto. Un’idea interessante, non trovate?

Ma vediamo subito com’è andata.

catturaNonostante fossi tentata di prendere tutti i piatti proposti, la mia scelta è stata un po’ azzardata e ho provato per la prima volta il filetto di cervo al ristretto di barbaresco e mirtilli. Che dire: saporito, carne tenerissima, senza alcun sentore di “selvatico” – che tante volte viene “rimproverato” da chi prova questo tipo di carne – è stata una piacevole e gustosissima scoperta. E devo dire di averlo preferito al filetto di fassone alla Woronoff preso dal mio fidanzato, nonostante anche questo piatto fosse davvero molto gustoso e tenero. Entrambi i piatti sono stati accompagnati da un contorno: patate al forno per il filetto di fassone, spinaci e peperoni gialli per il filetto di cervo.

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Molto buoni anche i tortelli con toma e nocciola di Langa, impreziositi da una cascata di tartufo nero – un piatto particolare che non ti aspetteresti di trovare a Bormio ma che si rifà alla tradizione dello chef – e la tagliata, unico piatto da noi scelto che era fuori menù.

La ciliegina sulla torta? Il dolce. Da golosa quale sono, non potevo perdere l’occasione di provare la sfera ai due cioccolati: una sfera di cioccolato bianco esterno, appoggiata su una crema al cioccolato fondente, ricoperta di scaglie di cocco e ripiena di geleè al lampone. Dire buono è dir poco!

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Servizio

Uno staff giovane, ma che con la sua gentilezza e professionalità ha saputo rendere la serata piacevole. Indecisi nella scelta del vino, il sommelier ci ha saputo consigliare al meglio nell’abbinamento con le pietanze scelte, e anche la proprietaria – che è venuta a prendere le ordinazioni al tavolo – ha gentilmente risposto alle nostre domande e ha chiarito le nostre indecisioni.

Conto

Tenendo in considerazione il prezzo del vino e della tagliata – solo il taglio di carne aveva un valore di 44 € – devo dire che mi ritengo assolutamente soddisfatta e credo che il rapporto qualità/prezzo sia decisamente ottimo: alla fine, con 3 secondi piatti, un primo, 3 dolci e una bottiglia di vino di ottima qualità abbiamo speso circa 44 € a testa.

Quindi, promosso o bocciato? Beh, la risposta è scontata: promosso a pieni voti! Location molto bella e particolare, menù ottimo che si distingue dagli altri ristoranti locali, personale gentile e preparato: un’esperienza da rifare assolutamente!



G.Guanella sas di Guanella Cristina &c Via Roma, 30 23032 Bormio (SO)
PI  CF 00057600140 SDI SUBM70N
G.Guanella sas di Guanella Cristina &c Via Roma, 30 23032 Bormio (SO)
PI  CF 00057600140 SDI SUBM70N
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